Oskar Kokoschka

Oskar Kokoschka nasce nel 1886 a Pöchlarn, una piccola cittadina sul Danubio e rappresenta uno dei maggiori esponenti dell’Espressionismo viennese. La famiglia si trasferisce a Vienna per gravi difficoltà finanziarie e l’occasione permette ad Oskar di frequentare, con una borsa di studio, la Scuola di Arti Decorative.
Partecipa alla 1^ guerra mondiale come volontario riportando gravi ferite. Rientra a casa come civile e riprende la sua attività di artista. Viaggia moltissimo: prima a Dresda, dove realizza diverse opere, poi in tutta l’Europa, soggiorna a Firenze e Roma, poi in Nordafrica ed in Medio Oriente. Fu considerato artista “degenerato” dalla propaganda filonazista e le sue opere furono sequestrate, nel 1934, si trasferisce a Praga, ma anche qui subisce persecuzioni, finalmente nel 1938 ripara a Londra. Nel 1953 l’artista si trasferisce definitivamente in Svizzera dove muore a Montreux, il 22 febbraio del 1980, all’età di 94 anni.

I suoi disegni si distinguono per l’eccezionale presenza delle tonalità fondamentali, per la forza dei segni colorati, per l’immediatezza dei tratti che non vogliono solo rappresentare spazi, cose o persone, ma soprattutto interpretarne il significato. L’artista non definisce le forme per poi colorarle, ma al contrario utilizza i colori per delineare le forme stesse. La lezione di Kokoschka consiste nel libero utilizzo dei colori che riesce a vedere, a separare, a riprodurre sui fogli con un fitto intreccio e tratteggio di segni che sembrano inseguirsi per catturare le forme stesse: è il colore che costruisce l’immagine, in un rapporto diretto con la gestualità del pittore. E’ il caso di due vedute di Firenze del 1954 circa, disegnate a matita colorata su fogli .

Il dipinto La sposa nel vento del 1914, ispirato dall’amatissima Alma Mahler, è tra le opere più rappresentative di questo artista. Si tratta di un vortice di colore, di pennellate e di emozioni dove i due amanti, abbracciati nella notte, sembrano preda di un mare in tempesta, cui la donna pare abbandonarsi appagata e serena, l’uomo invece risulta tormentato ed il suo volto è segnato così come il corpo, ad indicare un’esistenza lacerata dal conflitto tra razionalità e passione. I conflitti dell’inconscio che l’espressionismo vuole rappresentare senza “abbellimenti” si riflettono, quasi sempre, nell’uomo di Kokoschka.

Oskar Kokoschka, La sposa nel vento 1914

Oskar Kokoschka, La sposa nel vento 1914 (o La tempesta)

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