<< Il relitto è la testimonianza e l’espressione della vita trasformata. Nel suo passato “canterino” e prorompente della superficie “il relitto” solcava onde e avventure; raccoglieva testimonianze silenziose, segrete, vissute, conosceva la vita misteriosa del Mare attraverso la mano dell’uomo. Ora invece si trova a subire la trasformazione del destino che l’ha inghiottito e lo ha fatto suo, per trasformarlo in una fusione solida col liquido che lo governa.
Ora è un’anima silenziosa che respira e invoca, rammentando nel canto notturno, il sole della superficie.>>
– Tratto da La profondità dentro ognuno di noi di Cristina Freghieri –
Il Mare ha esercitato sempre un antico fascino, tanti artisti dipinsero e raccontarono il Mare, le sue storie; in tanti dipinsero, narrando, di navi costruite dall’uomo che solcavano l’acqua, verso un ignoti destino, confidando soltanto nella magia delle polene intagliate nel legno o delle decorazioni dipinte sulla prua.
Ivan Konstantinovich Aivazovsky fu pittore per eccellenza di marine e di Mare. Nacque il 17 luglio 1817, nella città di Feodosia, in Crimea, ci lasciò una cospicua mole di dipinti principalmente paesaggi marini.
La sua opera più celebre è La nona onda, realizzata nel 1850.
Ivan Konstantinovich Aivazovsky – The Ninth Wave1850
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“…ci insegnò anche che il Mare
non era il “mondo del silenzio”
come molti avevano cominciato a definirlo,
bensì un mondo
percorso da urla mentali che non si percepiscono con le orecchie
ma con cuore e mente dell’uomo”
– Enzo Maiorca –