<<Nacque da Drea (Andrea) a Colle di Val d’Elsa nella seconda metà del sec. XIV. Il padre era probabilmente pittore, e il C. si indirizzò sulla stessa via, facendo il suo tirocinio nella bottega fiorentina di Agnolo Gaddi, figlio e allievo di Taddeo Gaddi, che a sua volta era stato discepolo di Giotto. Quasi nulla sappiamo della sua vita. Il suo nome non compare, a Firenze, né nelle matricole dell’arte, né nella compagnia dei pittori; gli unici riferimenti cronologici puntuali provengono da due strumenti notarili del 1398 (Archivio di Stato di Firenze, Diplomatico, 13 ag. 1398, notaio Bandino Bandini dei Brazzi; 19 ag. 1398, notaio Geremia d’Antonio), che attestano la sua presenza a Padova come pittore al servizio di Francesco da Carrara e l’avvenuto matrimonio con una Ricca di Cittadella.>> (da Dizionario Treccani)
Ci lascia in eredità il Libro dell’Arte, un trattato sulla pittura nell’arte italiana, il primo in lingua volgare. La sua versione in formato pdf è liberamente scaricabile da questo link:
Fai clic per accedere a cennini_il_libro_dell_arte.pdf
Un artista senz’altro misterioso che ha lasciato poche tracce del suo passaggio. Di seguito un interessante video relativo all’affresco dell’ospedale di Bonifacio. La conferenza a cura di Uffizi TV, si è tenuta all’Auditorium Vasari, il 12 dicembre 2018.
L’introduzione al video è edita da Uffizi TV:
<<La relatrice Daniela Parenti dà voce alle vicende di un affresco che, a causa della sua limitata conservazione, ha sede permanente all’interno dei depositi delle Gallerie. L’affresco appartiene a quel folto gruppo di opere che confluì sotto il controllo di Santa Maria Nuova quando, per volere di Pietro Leopoldo, tutti gli istituti ospedalieri fiorentini furono accorpati sotto l’egida del nuovo ospedale fiorentino. Quanto resta della raffigurazione di una Madonna con Bambino è stato verosimilmente attribuito alla mano di Cennino Cennini, pittore dalla carriera nebulosa che, grazie a Vasari che ne fece menzione delle sue Vite, di recente ha conosciuto nuovi studi a lui dedicati. L’affresco, in origine concepito per il loggiato dell’Ospedale di Bonifacio, fu in seguito “strappato” nel tentativo – mal riuscito – di conservarlo>>.
<< Alchuni vegnono all’arte, chi per animo gientile e chi per guadagnio…Alchuni sono che per povertà e necessità del vivere seguitano, sì per ghuadagno e anche per l’amor dell’arte; ma sopra ttutti, quelli da cchommendare è quelli che per amore e per gientileza all’arte predetta venghono>>.
Cennino Cennini