Artisti, illustratori e grafici hanno spesso rappresentato la luce in maniera diversa rispetto a quello che, quotidianamente, si può osservare. La luce può essere utilizzata in modo originale per creare atmosfere irreali, metafisiche, drammatiche e fantastiche. E’ un elemento visivo determinato dall’artista, il quale, modificando il tipo di illuminazione all’interno di un dipinto, modifica inevitabilmente anche il messaggio che intende trasmettere all’osservatore. Le scelte che riguardano l’intensità ed il tipo di illuminazione all’interno dell’immagine sono un riflesso della sensibilità dell’artista, della sua visone particolare del mondo e di quella dell’epoca in cui egli vive.
Di Giovanni Gerolamo Savoldo è il dipinto di San Matteo e l’Angelo, un olio su tela composto tra il 1530 ed il 1535. Le due fonti luminose posizionate all’interno dell’opera guidano l’osservatore nella lettura della composizione , mettendo in risalto la figura del Santo e la scena che si svolge sullo sfondo, al centro sulla destra, attribuendo al dipinto una dimensione quasi onirica, mistica e misteriosa, ma anche riportando il pubblico a quella sfera intimamente connessa al mondo dell’anima e del divino.
Luce, please …… ma senza esagerare.