Van Gogh, al contrario delle teorie impressioniste che puntavano sulla rappresentazione dell’istante atmosferico, fondò la propria ricerca artistica sul contenuto espressivo dell’opera d’arte. Caratteristica delle sue opere fu la deformazione delle forme con il fine di rappresentare la vera essenza delle cose e degli uomini. Van Gogh stesso scrisse:
<< il mio grande desiderio è d’imparare a fare delle deformazioni, o inesattezze o mutamenti dal vero; il mio desiderio è che vengano fuori, se si vuole, anche delle bugie, ma bugie che siano più vere della verità letterale>>.
Indipendentemente dal soggetto rappresentato, nelle sue opere ogni elemento è fluttuante, vibrante, carico di energia e di colore, grazie ad una tecnica originale ed unica basata su pennellate vorticose, turbinose e dense, colori contrastanti, deformazioni appositamente ricercate. La sua fu quindi una deformazione mirata e voluta, non un frutto casuale di visioni o di pazzie deliranti, l’uso violento ed espressivo della pennellata e della forma, l’intensità e il contrasto del colore, diventa una metafora di contenuti psicologici e di passioni umane, anticipando tutto quel culto della soggettività che caratterizzerà e condizionerà la cultura del XX secolo.
Salve posso stampare degli articoli e distribuirli per fini didattici citando la fonte e l’autore? Grazie
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Buongiorno Marco si certo per fini didattici e non commerciali non ci sono problemi. Grazie!
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