“Un artista è attratto da certi tipi di forme senza saperne il motivo. Prima adotto una posizione per istinto, e solo in un secondo tempo cerco di razionalizzarla o anche di giustificarla.”
“Bisogna descrivere qualcosa di molto locale, di molto circoscritto, qualcosa che si conosce benissimo, per poter essere compresi da tutti. Io mi sono convinto che devo essere parrocchiale, nel senso di profondamente religioso legato alla mia realtà, per poter essere universale.”
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Artista colombiano, nato il 19 aprile 1932 , pittore e scultore.
Il colore, nelle sue opere, è a volte tenue e mai esaltato, mai febbrile, altre volte esaltato in colori accesi (rosa, rosso e giallo); generalmente steso in campiture piatte ed uniformi, senza contorni. Nei suoi dipinti caratteristica è l’assenza di ombreggiature, solo vagamente accennate, perché riportando le parole dell’artista:
“..sporcherebbero l’idea stessa del colore che desidero trasmettere”.
La caratteristica fondamentale della sua pittura è l’insolita dilatazione che subiscono i soggetti, che acquistano forme insolite.. quasi irreali. L’artista si rivela sostanzialmente distante dai personaggi: scompare qualsiasi dimensione morale e psicologica, gli sguardi sono quasi sempre persi nel vuoto, gli occhi aperti, sembra quasi che osservino senza guardare. I soggetti da lui rappresentati sembra siano sospesi in una dimensione senza tempo.
Dalle sue opere emerge spesso una sottile ironia, che cattura lo sguardo di chi osserva.
“Gli unici che hanno usato immaginazione nel vestirsi, tra gli uomini, sono i vescovi, i preti e i matadores. Per noi pittori l’abbigliamento è invece un problema. Al tempo del Rinascimento la gente si vestiva in modo più sgargiante, giocoso: allora i pittori potevano rappresentare figure che avevano colore, adesso siamo tutti vestiti in grigio, allora dobbiamo improvvisare perché non è facile dare una forma logica a queste figure. Sono felicissimo di fare lavori sul circo e soprattutto sui vescovi perché posso mettere qualsiasi colore che mi piace inserendolo in una forma logica e senza forzare il senso della rappresentazione e della verità. I vescovi sono fantastici per questo.”