Nel medioevo si elaborarono sistemi schematici che non implicavano l’osservazione diretta della realtà, al fine di poter costruire immagini bidimensionali delle figure, in funzione chiaramente ieratica, simbolica e spirituale. Ad esempio per disegnare la testa di una figura si utilizzò frequentemente il sistema dei tre cerchi concentrici: con l’ausilio del cerchio esterno più ampio si definivano, in successione, l’aureola dei santi e la lunghezza della barba oppure l’attaccatura del collo; con quello di diametro medio il profilo della calotta cranica e il mento; con il cerchio centrale l’altezza della fronte, la lunghezza del naso e la posizione degli occhi.
Queste teste, tipiche della pittura bizantina, erano collocate su un corpo alto, fino alla misura di dieci teste, così da creare figure estremamente allungate e spiritualizzate, lontane dai canoni di bellezza elaborate nella classicità.