<< Un’opera d’arte è un angolo della creazione visto attraverso un temperamento>>
Lo scrittore Émile Zola , difese il pittore Édouard Manet dalle accuse di alcuni critici riguardanti le sue opere e così, come segno di gratitudine, l’artista lo invitò nel proprio studio per dedicargli un ritratto. Lo scrittore fu immortalato di profilo, con lo sguardo fiero e pensoso, con un libro tra le mani; le parti del quadro messe più in luce, in vivo contrasto con i colori scuri dell’insieme, sono, non a caso, il volto e il libro.
Interessanti i dettagli della composizione:
lo scrittore è circondato da oggetti che si possono associare ad un intelletuale: libri, fogli, calamaio, una penna di oca e anche una pipa da meditazione appoggiata in un posacenere. Da sinistra verso destra sullo sfondo è presente un paravento giapponese di seta con rami fioriti e una stampa di un guerriero di Utamaro, testimoni dell’influenza dell’arte giapponese e orientale. Accanto alla stampa, una fotografia ritrae uno dei quadri più celebri e scandalosi di Manet, Olympia, dietro la quale si intravede una riproduzione dei Bevitori di Velazquez.
Questo quadro nasconde comunque un messaggio dell’artista che lo eseguì: la scelta di ritrarre Zola non fu dettata solo da sentimento di gratitudine. Manet vedeva, infatti nei letterati un punto di riferimento e di sostegno per portare avanti le proprie convinzioni ed innovazioni che si combattevano, non soltanto negli spazi dedicati alle esposizioni di opere, ma anche sulle pagine dei quotidiani e delle riviste, quando le polemiche artistiche, letterarie e musicali erano ancora in grado di appassionare e dividere il pubblico dei lettori.
L’ha ribloggato su Meet The Artists – Art Box.
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Grazie! E’una bellissima opera, spesso sottovalutata!
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