Kandinskij spiegò il proprio linguaggio cromatico nel libro “Lo spirituale nell’arte” (1912):
<< il giallo è il tipico colore terreno, non può avere mai un significato profondo; un inserimento di azzurro lo rende un colore malaticcio .. il vermiglione è un rosso con una sensazione acuta come acciaio rovente che può essere rinfrescato dall’acqua.. l’arancione è come un uomo convinto dei propri poteri.. il violetto è piuttosto triste e malato >>.
Una bacca rossa canta sulle note del verde e dell’azzurro; un fiore giallo canta sulla melodia del blu e del rosso.